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Scena 87 - I trimestre 2017

Il sogno che verrà Nel “Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere”, che Leopardi scrisse nel 1832, ambientato in una strada di una città di cui non viene indicato il nome, un passante (passeggere) chiede ad un venditore di almanacchi e lunari se, a suo parere, l’anno nuovo sarà felice. «Certamente!» risponde il venditore. Inizia così tra loro un fitto scambio di battute sulle aspettative del nuovo anno e se augurarsi che somigli a un tempo felice già vissuto. Alla fine il passeggere giunge alla conclusione che la felicità consiste nell’attesa di qualcosa che non si conosce, nella speranza di un futuro diverso e migliore del passato e del presente. Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che siconosce, ma quella che non siconosce; non la vita passata, ma la futura. Poi compra l’almanacco più bello e se ne va. Il venditore riprende il cammino intonando la stessa battuta dell’inizio: «Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi…», a sottolineare il ripetersi delle vicende umane, laddove la felicità non è legata a qualcosa di reale che stiamo vivendo o abbiamo vissuto, ma all’attesa o alla speranza di ciò che immaginiamo possa accadere. Ecco – al cadere di ogni anniversario, di ogni nuovo inizio, pur ricordando i momenti tra i più felici, animati da passione e commozione, ci rivolgiamo al futuro come se non ci fosse un passato,con la speranza che i nostri sogni più belli si debbano ancora realizzare. Buon anniversario, UILT!